La signora delle rose

di Pierre Pinaud

con Catherine Frot, Vincent Dedienne, Melan Omerta
Francia 2021, 105’

Orari

gio 16 dic (15.15 – 20.15)
ven 17 dic (17.45 – 22.30)
sab 18 dic (15.15 – 20.15)
dom 19 dic (17.45 – 22.30)
lun 20 dic (15.15 – 20.15)
mar 21 dic (17.45 – 22.30)
mer 22 dic (15.15 – 20.15)

Trama

Eve Vernet è stata per anni la più grande coltivatrice di rose di Francia. Oggi però si trova sull’orlo della bancarotta e la sua azienda è sul punto di essere acquisita da un potente concorrente. Vera, la sua fedele segretaria, le prova tutte per tentare di salvare la situazione e alla fine crede di poter trovare una soluzione rivolgendosi ai servizi sociali e assumendo tre dipendenti senza alcuna esperienza nel settore, ma con un desiderio: tornare a fiorire. Fra le mille difficoltà, si imbarcano insieme in un’avventura davvero unica per salvare la piccola azienda…

“La signora delle rose” è un film orgogliosamente vintage, un classico matrimonio di toni da commedia e sentimentalismo ricercato, che cattura l’essenza del cinema francese più tradizionale. A rendere unica l’opera seconda di Pierre Pinaud è la sua protagonista, una splendida Catherine Frot che continua a coltivare e a prendersi cura delle sue rose in Francia e che resiste con grande determinazione nonostante sia sull’orlo della bancarotta perché per lei c’è sempre una soluzione.

«Ho scoperto che la creazione di questi esemplari non è frutto del caso, ma si basa su una selezione molto meticolosa: si prendono i migliori “padri” (stami) e “madri” (pistilli), quelli con caratteristiche notevoli per colore o per resistenza alle malattie, o per profumo, e li si “sposa” nella speranza che ne vengano varietà degne di essere presentate nei concorsi. Poiché i temi sociali mi hanno sempre toccato e sfidato, ho visto un parallelo impressionante con le nostre società moderne ipercompetitive, con le loro tendenze elitarie, dove per entrare nelle migliori scuole, e quindi ottenere i migliori lavori, bisogna superare esami competitivi e spesso provenire da una buona famiglia. Da questa somiglianza, ho visto la base su cui avrei potuto costruire un film, e ho iniziato a immaginare una sceneggiatura».

(Pierre Pinaud)