Un anno con Salinger
(My Salinger year)
di Philippe Falardeau
con Margaret Qualley, Sigourney Weaver
Canada/Irlanda 2020, 101′

Orari
gio 18 nov (18.00)
ven 19 nov (15.30)
sab 20 nov (18.00)
dom 21 nov (15.30)
lun 22 nov (18.00)
mar 23 nov (21.00)
Trama
New York, anni ’90. Dopo aver lasciato gli studi di specializzazione universitaria per diventare scrittrice, Joanna viene assunta come assistente di Margaret, l’agente letteraria impassibile e un po’ rétro di J.D. Salinger. Il compito principale di Joanna è rispondere, con un messaggio formale dell’agenzia, alle migliaia di lettere inviate dagli ammiratori di Salinger. Ma leggendo le parole struggenti che arrivano da tutto il mondo, la ragazza diventa sempre più riluttante a rispondere con la lettera impersonale dell’agenzia e d’impulso inizia a personalizzare le risposte…
Ispirato al romanzo omonimo e autobiografico di Joanna Rakoff, il film di Philippe Falardeau (che sui nostri schermi abbiamo imparato a conoscere grazie al commovente “Monsieur Lazhar”) racconta una storia di formazione animata dall’amore per la letteratura. Con la giovane Margaret Qualley (“C’era una volta a… Hollywood!”) e un’impeccabile Sigourney Weaver.
«Stavo curiosando in una libreria e ho preso in mano la biografia di Joanna, attirato dal titolo e dal fatto che l’autrice fosse una donna. Fino ad allora, avevo realizzato film con protagonisti maschili e stavo cercando un’idea per un personaggio centrale femminile. Leggendo il libro ho trovato la scrittura di Joanna commovente e al tempo stesso divertente nella descrizione dei dettagli. Potevo immedesimarmi in quel momento, pieno di incertezze, in cui dobbiamo decidere che cosa vogliamo fare della nostra vita, quando non siamo ancora completamente consapevoli dell’intera gamma delle nostre possibilità. Un momento in cui tutto è possibile ma anche in cui tutto sembra al di là della nostra portata.
Il libro affronta temi contrastanti, la contrapposizione fra letteratura e business, fra successo e privacy, fra il vecchio e il nuovo, fra l’amore e l’ambizione. È stata una vera sfida cercare di affrontare tutti questi argomenti senza appesantire la trama. Sono riuscito a farlo focalizzandomi sulla figura di Joanna, seguendo da vicino il suo personaggio e lasciando che i vari temi si sviluppassero sullo sfondo.
Al centro del suo viaggio ci sono tutti quegli ammiratori di Salinger che gli scrivono, in un disperato tentativo di creare un legame con lui. Il lavoro di Joanna è proteggere Salinger da queste persone, ma trova un modo molto personale di eseguire il compito che le è stato assegnato, e questo l’aiuterà a entrare in contatto con la vera se stessa». (Philippe Falardeau)